Saperi, lavoro, passione. Mestieri e tradizioni a Venezia nel '900 allestita negli spazi di San Stae dall'Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia e dall'IVESER in collaborazione con il Circuito Cinema, con immagini tratte dai propri archivi (Fondi: Reale Fotografia Giacomelli;
Luigi 'Gigi' Ferrigno'; Lucia Baracco), dall'archivio Tomaso Filippi dell'IRE (per gentile concessione), dall'Archivio Generale (Celestia) e dal Fondo Ufficio del Turismo. Alle 17 presentazione del film documentario di Michele Albonico La Serenissima arte di fare il pane , un viaggio
tra passato e presente nella Venezia di forni e fornéri , con interventi di Giuseppe Molin, Rodolfo Agostini e dell'autore.
“A prima vista, soprattutto agli occhi dei più giovani – scrive Marco Borghi, direttore di IVESER in sede di presentazione - questa esposizione potrebbe sembrare una delle tante iniziative rivolte al passato. In parte, naturalmente, lo è. Questi scatti in bianco e nero,
fissati in diversi momenti del secolo scorso e raccolti in alcuni archivi fotografici cittadini, raccontano una storia lontana ma solo
apparentemente conclusa: sono mestieri, attività e lavorazioni artigianali
figlie di una lunga tradizione cittadina dove passione, umanità e conoscenza continuano ad essere la “cifra” prevalente; sono mani “umili” e sapienti di uomini e donne capaci di consegnarci “manufatti”
unici e incomparabili, resistenti al fluire del tempo, alla travolgente e standardizzante automazione e modernizzazione tecnologica. Mestieri ingiustamente ritenuti “minori”, e forse superati, ed invece autentiche testimonianze depositarie di una storia e di una cultura del lavoro ancora
viva, in grado di esprimere non solo pregevoli “prodotti” ma soprattutto emozioni, suggestioni, valori. (...) Non è per nulla una Venezia “scomparsa”: l’arte e la passione di progettare, forgiare e realizzare – seppure in forte sofferenza e difficoltà – ancora oggi mantengono salde
radici distribuite in angoli più o meno remoti di una città che orgogliosamente si ostina a mantenere “buona memoria” con lo sguardo proiettato al futuro.”