Fatue e Fotosintesi, due gruppi al femminile attivi nel territorio rispettivamente dal 1995 e dal 1992, presentano un'esposizione fotografica dal titolo Nottetempo.
Un'esplorazione dei luoghi e degli abitanti della notte che rivela per immagini fotografiche modi e punti di aggregazione, flussi, abitudini, gestualità delle persone che si incontrano quando la luce del giorno se ne va.
La notte scompone e disintegra ogni regola per ricomporla in modi a volte sorprendenti, disorienta lo sguardo, accoglie la solitudine, favorisce gli incontri e allunga gli amori. La ritualità dei piccoli gesti accompagna il giorno all'incontro con la notte. Le quinte si spostano per la pièce successiva nei luoghi della città, nei locali, lungo i 'navigli', al luna park, nelle occasioni che la notte estiva propone.
Al cinema, quando la luce si spegne, va in scena il dormiveglia, l'incubo, l'estasi e la perdita di coscienza di sé.
Le facciate delle chiese illuminate accentuano il sentimento di solitudine e il desiderio di accoglienza negato.
Lo sguardo di chi viaggia nella notte coglie scene e gesti poco decifrabili che danno vita a suggestioni e fantasie.
Lo spazio cambia forma, il tempo si dilata, le figure si fanno ombre e le ombre figure, l'atmosfera metafisica crea una dimensione enigmatica ed onirica.
La periferia, il centro, la zona industriale moderna e dismessa diventano segni drammatici, freddi, spettrali trasformati da un silenzio incombente.
Le ferite recenti di una città, il centro storico dopo il terremoto.
Nei mercati al finire del giorno, il buio chiude il sipario sull'intreccio di persone e carretti.
All'interno dello spazio espositivo che ospita Nottetempo, Voci di Carta anima il finissage della mostra fotografica (27 ottobre) attraverso il pensiero e le riflessioni di alcuni scrittori che faranno da contrappunto alle suggestioni corporee della performer Alice Di Lauro con la regia di Simonetta Nardi.