A più di quindici anni di distanza dalla sua prima personale (1994), Vincenzo Eulisse torna a Ca’ Pesaro, questa volta negli spazi al piano terra, con la sua “Macchina da tempo”, che comprende oltre una quarantina di pezzi - per lo più sculture, ma anche alcune tele - eseguiti negli ultimi anni, che vengono qui esposti per la prima volta.
Attraverso queste sue nuove opere inedite l’artista intende esprimere, raccontare e “giudicare”, in una sorta di percorso cronologico, i grandi eventi degli ultimi secoli: dalla tragedia delle Grandi Guerre del XX secolo alle problematiche mondiali del XXI come la speculazione edilizia, le tematiche del nucleare e del petrolio.
La “Macchina da tempo”, è un’installazione composita, fatta di 29 opere scultoree, alcune anche di piccole dimensioni e 12 tele, che “invade” il piano terra di Ca’ Pesaro.
La mostra si suddivide in sezioni, che corrispondono agli spazi distinti del piano terra.
Si inizia dall’Atelier, vero e proprio “laboratorio” dell’artista, il cui ingresso è “presidiato” da due statue come sentinelle – Caporetto e Messaggeri d’amore - che evocano la memoria della terribile perdita di vite nelle battaglie.
Nell’Androne longheniano si guarda invece al XX secolo e in particolare all’infame alleanza tra le forze dominanti della Guerra e della speculazione. Vi sono esposte undici “costruzioni” all’interno di scatole, allineate con cura in cima a bidoni di petrolio. Contro il potere del ‘realismo’ l’artista – così Eulisse stesso ritiene - non può che rispondere con paradossi. I gruppi scultorei all’interno delle scatole rappresentano i pensieri non lineari o i cambiamenti di paradigma: si tratta di modi diversi di pensare alla muta accettazione della violenza.
L’Italia moderna con le sue contraddizioni tra glorie passate e perplessità presenti è invece il tema de Il Bel Paese, un colorato anti-monumento cubista.
Alla fine dell’androne compare un famoso pezzo di Eulisse, la “lumaca”, conosciuto come Abitare. Si tratta di una protesta contro i progetti architettonici che sono solo sofisticati oggetti da esposizione, inutili e inospitali per le persone reali.