COMPAGNIA NAZIONALE DI RAFFAELE PAGANINI E COMPAGNIA ALMATANZ
Le fiabe tradizionali sono inesauribili miniere di suggestioni e riflessioni sulle trasformazioni. Lo spettacolo viene messo in scena con piccole e sottili licenze poetiche giustificate da trovate registiche e coreografiche e da un gioco di ritmi e di gruppo tra i danzatori. In questo racconto di Perrault il coreografo Luigi Martelletta attraverso il suo linguaggio neoclassico, oltre al gruppo già formato dalla compagnia, coinvolgerà degli artisti ospiti di livello internazionale e nella sua visione della danza, che costituisce infatti una fusione articolata tra cultura europea contemporanea ad acquisizioni di dinamiche neo classiche, allestirà un balletto che pur non tralasciando tutti gli aspetti della fiaba e la delicatezza della vicenda onirica, proporrà una chiave di lettura più moderna, più attuale, per narrare, tutti gli elementi essenziali che la trama comporta. La musica di Cajkovskij raccoglie nelle sue immortali pagine l’incanto di una drammatica favola romantica, ma subisce delle piccole trasformazioni con gli interventi di Alessandro Russo che ha composto alcune transizioni musicali con le quali è possibile legare tutti i quadri che si susseguono.
TRAMA
Alla corte di re Floristano, viene indetta una festa per il battesimo della principessa Aurora. Tra gli invitati però manca la strega Carabosse, che per vendicarsi getta una maledizione sulla piccola : al sedicesimo anno di età, la principessa morirà pungendosi con un fuso. La fata dei Lillà, però, decide di modificare la maledizione: questa non morirà infatti alla puntura, ma sprofonderà solamente in un lunghissimo ed eterno sonno, che coinvolgerà tut ta la corte e che avrà fine solamente grazie al bacio di un giovane principe. Al giardino del castello si festeggia il sedicesimo anno di età della principessa, dopo che ogni fuso è stato bandito dal regno e il suo uso vietato severamente. Aurora appare e , corteggiata da quattro pretendenti che arrivano dai quattro rispettivi continenti, balla con i quattro principi (il famoso Adagio della Rosa). La maga Carabosse, travestita da vecchia mendicante, porge un fuso alla principessa. Incuriosita dall`oggetto m ai visto, Aurora tocca la punta del fuso e sviene. Gli invitati si addormentano e il castello viene avvolto da rovi e circondato da un fitto bosco. Trascorrono cento anni e, in una radura nei pressi del castello ancora avvolto dai rovi, una compagnia di no bili è presa in una battuta di caccia, allietandosi nel fitto bosco con pic - nic e danze. Tra questi è presente anche il principe Desirè. A un certo punto, l`atmosfera cambia e appare la fata dei Lillà, che in un sogno conduce il principe da Aurora, avvisan dolo dell`accaduto. La visione di questa splendida principessa fa innamorare il giovane principe. Finito il sogno, il principe si dirige al castello incantato e, trovata la principessa, le da un bacio, spezzando l`incantesimo; la corte allora si risveglia e le danze ricominciano; il principe potrà ora sposare la principessa Aurora. Per l’occasione a corte sarà data una grande festa in onore del futuro re e della futura regina.