Il MusicaFoscari / San Servolo Jazz Fest presenta un’altra novità: la giovane stella internazionale Amir ElSaffar, per la prima volta in Italia, dirige una produzione originale per il Festival con l’Elettrofoscari Large Ensemble. Culturalmente e musicalmente multilingue (di origine americano-irachena, suona la tromba, il santur, canta la musica tradizionale irachena), ElSaffar si è imposto in campo internazionale con il suo linguaggio che combina il maqam e la sensibilità micro-tonale con la libertà di improvvisazione, il linguaggio ritmico, l’intensità dinamica propria del jazz. La produzione sperimenta un inedito intreccio delle recenti tecniche compositive e d’improvvisazione del jazz con i suoni non temperati dei maqam. Ne risulta un mondo armonico sorprendente, meravigliosamente ricco.
Una produzione originale inedita caratterizza la terza giornata del festival. L'ensemble di Ca' Foscari, che da anni coinvolge gli studenti in significative attività concertistiche e seminariali, ospiterà il trombettista e compositore statunitense Amir ElSaffar per una lunga residenza, di cui questo concerto sarà l'atto conclusivo. ElSaffar è tra i più stimati giovani talenti della nuova scena statunitense. I suoi ultimi album sono stati prodotti dalla rivoluzionaria etichetta newyorkese Pi Recording e contengono una musica influenzata tanto dal maqam, la musica araba tradizionale, quanto dal jazz contemporaneo, creando un mix inedito e dagli esiti imprevedibili. Proprio con questo composito e affascinante mondo musicale si confronterà l’Elettrofoscari Large Ensemble, composto da allievi ed ex allievi dell'Ateneo.
Amir ElSaffar, tromba e voce
Elettrofoscari Large Ensemble: Daniele Goldoni, tromba; Nicola Fazzini, soprano sax; Mario Rago, alto sax; Jacopo Giacomoni, tenor sax; Alessio Bussi, corno; Massimiliano Cappello, chitarra elettrica; Carlo Siega, chitarra elettrica; Alberto Bettin, piano; Marco Centasso, contrabbasso; Raul Catalano, batteria
Amir ElSaffar:
Nato nel 1977 a Chicago, suona la tromba, il santur e canta la musica tradizionale irachena. Partendo da una formazione classica (con la Civic Orchestra of Chicago ha suonato sotto la direzione di Pierre Boulez, Mstislav Rostropovich e Daniel Barenboim) ha proseguito il suo percorso artistico specializzandosi poi in ambito jazzistico collaborando tra gli altri con Vijay Iyer, Rudresh Mahanthappa, Don Byron, Cecil Taylor, Mark Dresser, Gerry Hemingway, Marc Ribot, Henry Grimes, Oliver Lake, Nasheet Waits. Negli ultimi anni si è dedicato a studi approfonditi di musica antica ottomana e araba, mirando all'uso della microtonalità e degli elementi provenienti da tradizioni musicali del Medioriente, importando da queste nel jazz un approccio innovativo all'uso di melodie e armonie. I suoi album “Inana” (2011), “Alchemy” (2013) e “Crisis” (2015) sono stati pubblicati per la Pi Recordings, punto di riferimento imprescindibile della musica innovativa newyorkese contemporanea, suscitando molto interesse. Il suo ensemble ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival internazionali.