All'interno del Jazz Fest un'altra serata di musica con Roberto Fabbriciani, flauti;
Alessandro Sbordoni, bayan e
Giuseppe Silvi, live electronics e regia del suono.
Forme d’Aria ci porta in un’altra area dell’improvvisazione: più concentrata sul suono stesso, in continuità con una ‘linea’ che va da Cage a Nono, passando per Celsi. I musicisti sono Alessandro Sbordoni (bayan) che, dopo la collaborazione con Nuova Consonanza e l’attività di compositore, torna all’improvvisazione; Roberto Fabbriciani (flauti), grande interprete dello strumento e storico collaboratore di Luigi Nono; Giuseppe Silvi (live-electronics e regia del suono).
Il concerto è preceduto nel pomeriggio, alle ore 17.00 al Teatro Ca’ Foscari, da un workshop sulle intersezioni fra i linguaggi contemporanei dell’improvvisazione, aperto a musicisti e uditori.
Il concerto è seguito da una discussione con il pubblico sulle importanti ragioni di questo ritorno dalla composizione all’improvvisazione anche nel campo della musica contemporanea.
Roberto Fabbriciani:
Interprete originale, ricercatore instancabile ed artista versatile, Roberto Fabbriciani ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando con la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento e ne è internazionalmente riconosciuto tra i migliori interpreti. Ha collaborato con alcuni tra i maggiori compositori del nostro tempo, molti dei quali gli hanno dedicato numerose ed importanti opere, oltre mille, da lui eseguite in prima assoluta.
Alessandro Sbordoni:
Dopo esperienze importanti come la collaborazione col Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza (anni ʼ70), dopo due decenni di lavoro compositivo (1980-2000) è tornato a dedicarsi all’improvvisazione, sia come performer, sia con una seria e approfondita riflessione sulla consistenza e l’estetica del fenomeno improvvisativo. Liberandosi con coraggio da qualsiasi accademismo, considera centrale un assiduo lavoro volto a un ʽriconoscersi’ immaginativo. Ricerca stilistica, apertura alla sonosfera globale, prassi di gruppo creativo-costruttiva costituiscono attualmente i suoi piani di lavoro, mediante i quali rendere possibile una musica dei nuovi tempi, ovvero una musica della libertà.
Giuseppe Silvi:
È musicista elettroacustico, sassofonista, docente di musica elettronica ed elettroacustica. La sua attività di ricerca lo ha portato ad approfondire i concetti di spazio e dimensioni musicali fino alla costruzione di prototipi elettroacustici e software per la produzione musicale. Collabora con il Conservatorio S. Cecilia e con il Centro Ricerche Musicali di Roma. Partecipa attivamente alla realizzazione di EMUFest (Festival internazionale di musica elettronica) del quale è supervisore tecnico e cura la regia del suono dei concerti.