Presentazione del volume
'Via San Nicolò 30. Traditori e traditi nella Trieste nazista'
di Roberto Curci
(Bologna, Il Mulino 2015). I relatori dell'incontro sono Mario Isnenghi, Simon Levis Sullam; inoltre partecipa l’autore.
Quella narrata nel libro è una storia “sbagliata”, che coinvolge molti ebrei della comunità triestina durante la seconda Guerra Mondiale e ha il suo centro simbolico in una casa di via San Nicolò (la stessa in cui abitò Joyce), dove si trovava un tempo la libreria antiquaria dell'ebreo Umberto Saba e il laboratorio di sartoria e l'abitazione dell'ebreo Grini, lontano parente di Saba. Un figlio di questo sarto, Mauro Grini, durante l'occupazione nazista collaborerà attivamente a identificare e catturare molti dei suoi correligionari e anche parenti, poi deportati e uccisi. Attorno alle infami imprese dell'ebreo traditore, ricostruite anche in base alle risultanze processuali, ciò che Roberto Curci delinea è però una rete ambigua di legami, di corresponsabilità, di vigliaccherie, di reticenze e di silenzi che avvolge tutta la città di Trieste. I delitti della Risiera di San Sabba, anche per questo, sono rimasti impuniti e la storia che Curci ci racconta è come un film dell’orrore senza i titoli di coda, senza un vero finale.
Roberto Curci, giornalista, scrittore, critico d’arte, ha diretto per molti anni le pagine culturali del «Piccolo» di Trieste. Ha pubblicato libri su Marcello Dudovich, su Joyce, sulle scrittrici triestine, ed è autore di romanzi e testi teatrali e radiofonici.