I fascinosi ambienti dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale ospitano, in concomitanza con EXPO 2015 e il suo tema
portante “Nutrire il pianeta. Energia per la Vita”, una mostra ricca ed eterogenea dedicata
a Venezia e alla complessa rete di sistemi di sussistenza che la città ha sviluppato
nel corso dei secoli per mantenersi, crescere e prosperare.
L’esposizione, a cura di Donatella Calabi, offre un quadro onnicomprensivo della vita in laguna
attraverso un innovativo percorso multimediale e interattivo e un approccio multidisciplinare
che si accosta al tradizionale utilizzo di carte storiche, dipinti e incisioni.
A quasi mezzo secolo dalla celebre rassegna di Palazzo Grassi (Mostra storica della laguna
veneta, 1970) la straordinaria documentazione archivistica, iconografica e testuale
si arricchisce del valore aggiunto dello strumento digitale, grazie al lavoro svolto da un
gruppo di giovani ricercatori dell’Università Iuav di Venezia.
Alle opere esposte, oltre un centinaio, provenienti per lo più dalle principali collezioni
veneziane – Archivio di Stato, Biblioteca Nazionale Marciana, Fondazione Musei Civici,
Fondazione Querini Stampalia, Gallerie dell’Accademia – e dall’Istituto Storico di Cultura
dell’Arma del Genio di Roma, si accompagnano dunque anche “narrazioni digitali”
di dipinti, videoproiezioni su modelli tridimensionali della laguna, ricostruzioni virtuali,
elaborate dal Laboratorio di Fotogrammetria e Cartografia e dal Laboratorio VISU
dell’Università Iuav di Venezia che “immergono” il visitatore in un’esperienza altamente
suggestiva e coinvolgente.
Il percorso si articola in cinque sezioni tematiche con l’obiettivo di sottolineare
l’unicità di Venezia e gli sforzi costanti dei suoi cittadini per renderla la città che oggi
tutti conosciamo.
La prima sezione, La laguna si trasforma, illustra attraverso plastici tridimensionali il
processo di trasformazione morfologica e idraulica del territorio che ha endemicamente
condizionato la produzione alimentare, l’approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione
da e per la terraferma.
Le grandi cartografie storiche presenti in questa sezione (Anzolo Emo, Disegno della
laguna di Venezia, 1763) accompagnano la narrazione delle complesse modificazioni
territoriali.
Nella seconda, Acqua e cibo in laguna e in terraferma, si vuole da un lato proporre
una panoramica sulla non facile produzione alimentare in territori lambiti dalle acque
salse e dall’altro raccontare la vendita al minuto e i suoi protagonisti frutaroli, pistori
e pescatori.
Il monumentale dipinto del Tintoretto in prestito dalle Gallerie dell’Accademia (Jacopo
Tintoretto, La Creazione degli animali, 1550-1553) offre inoltre un campionario delle
specie presenti nell’ambiente anfibio veneziano caratterizzato da una incredibile varietà
di pesci e uccelli.
La terza sezione Banchetti, parate, giochi e feste utilizza molteplici fonti d’archivio per
inquadrare il tema dell’alimentazione dal punto di vista sociale, tema come mai attuale
nell’anno dell’Expo milanese.
Le sagre, gli eventi mondani e le occasioni nelle quali il cibo diviene pretesto di aggregazione
e di confronto sono illustrate da una serie di dipinti rappresentativi, come il
Convito in Casa Nani alla Giudecca (Pietro Longhi, attr., 1775).
Architettura e alimentazione pone quindi l’accento sui manufatti edilizi che fungevano
da luoghi di raccolta e distribuzione delle risorse alimentari: monasteri, presidi militari,
ospedali e osterie.
I numerosi documenti proposti raccontano un articolato sistema di scambi e di regole
che scandivano la vita dei veneziani e ne garantivano la prosperità (Insegna dell’arte
dei Pestrineri, XVI sec).
La ricostruzione virtuale della “Cantina Do Spade”, ancor oggi esistente nel sestiere
di San Polo a Venezia, offre poi al visitatore la possibilità di vivere in soggettiva l’esperienza
fedele dell’accoglienza di un cliente che avesse domandato vitto e alloggio alla
storica osteria nel 1754.
La quinta e ultima sezione, In mezzo all’acqua/senz’acqua, racconta del paradosso di
una città che, per citare Marin Sanudo, “è in aqua e non ha aqua”. Il sistema dell’approvvigionamento
idrico è raccontato attraverso una serie di immagini cartografiche e iconografiche
che illustrano il trasporto dell’acqua dalla terraferma alla laguna (Giovanni
Grevembroch, Deficienza provveduta, seconda metà del XVIII sec.).