Tra i massimi maestri della contemporaneità, Cy Twombly (Lexington, Virginia, 1928 - Roma, 2011) torna a Venezia con un’importante mostra monografica.
La rassegna approda a Ca’ Pesaro come un cammeo
prezioso: l’inedita testimonianza di un lavoro che si rigenera a ogni sua apparizione, in un continuum emozionale, e di un artista che non finisce di
stupire “per la straordinaria intelligenza visiva e l’acuta sensibilità verso tutte le forme della bellezza, fisica, naturale e artistica”, come scrive Philip
Larratt-Smith nel catalogo (ed Damiani).
Cy Twombly Paradise è un percorso iniziatico che attraversa sessant’anni della produzione di Twombly pittore e scultore e della sua indefessa creatività, che a Venezia ritrova una
nuova prospettiva sui misteri e le rivelazioni dell’arte di Twombly. L’opera di Cy Twombly, scomparso nel 2011, ruota intorno ai temi universali di amore, arte, bellezza e morte, tuttavia la peculiarità della sua visione
artistica, la sua prospettiva del mondo ne offrono un’interpretazione
straordinariamente originale. Come molti della sua generazione, Twombly
ha reagito contro la tendenza pittorica dominante dell’Espressionismo
Astratto, ma a differenza di altri, indirizzati verso l’immaginario Pop e il
Neodadaismo, egli ha operato una sintesi tra i lasciti e le tecniche
consolidate dell’astrazione gestuale e la tradizione della pittura europea.
L’innovativo uso del linguaggio, l’ampio raggio di allusioni e riferimenti aprono il suo lavoro alla storia, alla letteratura e alla filosofia; rendendo labili i confini tra pittura, disegno e scrittura, preservando allo stesso tempo un alto grado di astrazione.
In mostra, dalle pitture murali su legno datate 1951 si giunge, in un percorso
ricco di visioni e richiami, a una selezione degli ultimissimi lavori di Twombly
realizzati nel 2011, quando l’artista era al limite fisico della vecchiaia: otto
tele di cerchi gestuali barocchi, in giallo, rosso e arancione su un fondo
verde brillante (metà margarita, metà key lime); eccentriche pennellate
circolari - tra i motivi chiave dell’artista - strette in alcuni punti e più ampie e
libere in altri, per generare “una sensazione d’energia radiante e di frenesia
controllata”. “I suoi segni caratteristici, elidenti intenzionalmente dipinti,
disegni e scritte, coesistono con gocce, spruzzi e sbavature occasionali
lasciate colare sulla superficie, rivelandone il processo creativo”.
Create poche settimane e addirittura pochi giorni prima della sua
scomparsa, queste superfici lucide e ipnotiche – quattro delle quali esposte
in questa occasione – sono state le ultime dipinte dall’artista american
o.
Per Twombly l’arte è il “paradiso terrestre”, dove le esperienze e le
emozioni del passato sono recuperate e trasfigurate nel presente. L’amore
in tutte le sue manifestazioni – erotico, intellettuale, platonico, romantico,
amore per la cultura, amore per la vita – è il principio animatore dei suoi
dipinti, disegni e sculture. La sua arte è la misteriosa, perfetta unione tra
sogno e veglia, passato irrecuperabile e presente percepibile attraverso i
sensi, ardore intellettuale e capacità di amare: paradiso riconquistato.