Da una costola di /nu/thing – Eric Maestri e Daniele Ghisi - nasce anche Visioni (5 ottobre, Teatro Piccolo Arsenale, ore 17.15), un progetto che offre un’idea complessa di concerto come spettacolo che integra luci suoni e immagini. In scena un’orchestra di 20 altoparlanti, 20 sorgenti sonore e altrettanti oggetti fantastici ideati da Olivier Perriquet, cui si aggiunge la strumentazione acustica del collettivo L’imaginaire, fondato soltanto quattro anni fa a Strasburgo. Giocato sulla sovrapposizione dei piani e sullo scambio tra visibile ed invisibile, Visioni porta in scena e traduce in musica la distanza che la tecnologia mette fra noi e la realtà, per cui anche il suono può essere separato dalla sua sorgente. Eric Maestri e Daniele Ghisi si chiedono: “se ciò che vediamo produrre il suono fosse falso, se sembrasse la sorgente ma non lo fosse? Visioni è un brano sonoro e visivo che, attraverso l’elettronica con le sue macchine immaginarie, mette in moto il mistero dell’ascolto, il gioco della rappresentazione del suono che da invisibile si fa visibile”.