Si inaugura sabato 24 luglio alle ore 18.00 la mostra del terzo gruppo degli artisti di Art
Enclosures: Jabulani Maseko (Repubblica Sudafricana) e Kiluanji Kia Henda (Angola).
Si tratta della terza coppia di artisti ospitati presso le residenze della Fondazione Bevilacqua
La Masa di Venezia, nell'ambito del progetto Art Enclosures, tra gennaio e aprile 2010. La
mostra, aperta al pubblico dal 25 luglio al 8 agosto presso la Galleria di Piazza San Marco
della Fondazione Bevilacqua La Masa, costituisce l'ultima tappa del loro percorso
veneziano, in cui saranno esposte le opere e i progetti realizzati durante il periodo di
residenza. Nel corso dei tre mesi un intenso programma di iniziative ed eventi li ha coinvolti in
momenti di confronto con il tessuto cittadino, la comunità locale e con importanti figure attive
in ambito artistico internazionale.
Art Enclosures. Residenze per artisti internazionali a Venezia è un progetto prodotto e
ideato dalla Fondazione di Venezia e realizzato in collaborazione con Polymnia Venezia e
con la Fondazione Bevilacqua La Masa che nasce con l’obiettivo di valorizzare l’immagine di
artisti emergenti dal continente africano. La Fondazione di Venezia, Polymnia e la
Fondazione Bevilacqua La Masa, infatti, che operano nel settore dei beni e delle attività
culturali, credono fortemente nell’importanza del dialogo interculturale e nella relazione tra
mondi lontani e il territorio veneziano.
Poter lavorare e soggiornare in una città come Venezia, che per la sua particolare morfologia
spesso suscita delle sensazioni contrastanti e stimolanti, rappresenta per gli artisti
un’esperienza di crescita unica e irripetibile. Seguendo diverse modalità di ricerca, Maseko e
Kia Henda hanno saputo cogliere la complessità della situazione, articolando un pensiero
critico rispetto a ciò che ci circonda. Entrambi gli artisti partono da una riflessione personale
e indagano tematiche trasversali, che si incontrano nei concetti di identità e ideologia.
Nei lavori Disruptive Patterns, Once Upon a Time e I Sing Just to Know That I'm Alive
Jabulani Maseko, si avvale della tecnica del self-camuflage con un gioco quasi edonistico
sulla propria identità fatto di cerotti e foglie d’oro. In Peters Projection Map, invece, medita
sulla condizione del proprio continente, facendo ricorso a una mappa geografica alternativa.
Kiluanji Kia Henda parte da una riflessione sulle ideologie, che hanno segnato il suo passato
personale, per arrivare a proporre in The Merchant of Venice un’estetica dal tono sarcastico.
In The Great Italian Nude l’artista ironizza sull'idea del nudo maschile nella pittura classica,
mentre il tema del profondo isolamento dell'essere umano attraversa la serie degli autoritratti
Self-Portrait as White Man e l’opera video Untitled.