Dopo il “Quaderno” dedicato ai restauri della facciata nord, dopo quello dedicato alle Madonne dalle mani “forate” che tanto interesse ha suscitato, ecco ora svelata un’ulteriore poco nota gemma di San Marco: la cappella di Sant’Isidoro. Isidoro, tra i santi venerati in basilica è uno tra i meno conosciuti, eppure con questi studi egli ha ritrovato la posizione che gli spetta e che lo rende, inconsapevole, uno dei protagonisti di quella lunga storia della Serenissima che sapeva coniugare sapientemente ragion di stato, autocelebrazione, religione, credenze popolari, piegandoli ai propri fini.
Tre studiosi provenienti da università italiane e straniere, Michele Tomasi, Enzo De Franceschi e Rudolf Dellermann, hanno approfondito la figura del santo attraverso l’ottica storica e politica veneziana, le novità stilistiche dei mosaici della cappella e l’intento celebrativo delle sculture e dei marmi che la decorano.