La mostra coinvolge, a Ca’ Pesaro, sia la Galleria Internazionale d’Arte Moderna che il Museo d’Arte Orientale. Presenta un’ottantina di opere in vetro dell'artista giapponese Kuniaki Kuroki (Suki,provincia Miyazaki, 1945), realizzate negli ultimi vent’anni e ispirate a indiscussi capolavori dell’arte giapponese del passato: da un lato le opere di Ogata Kōrin (Kyōto 1658-1716), pittore e laccatore esponente della tradizione decorativa Rimpa, risalente al XVII secolo, a sua volta legata agli stilemi dell'epoca Heian (794-1185); dall’altro le Cinquantatre stazioni del Tōkaidō, celebre serie di xilografie policrome di Utagawa Hiroshige (Tokyo 1797–1858), dettagliato diario di viaggio per immagini lungo la strada costiera di Tōkaidō, tra Edo (l’antica Tokyo) e Kioto, realizzate tra il 1833 e il 1834, con un successo popolare senza precedenti.
Non certo repliche ma interpretazioni, le opere di Kuroki colgono l’essenza profonda delle produzioni antiche, esprimendole in nuove forme, attraverso il medium del vetro, di cui il maestro padroneggia alla perfezione tutte le tecniche.