Da William Shakespeare
adattamento Mauro Santopietro
regia Stefano Scandaletti
con Mauro Berardi | Giorgia Cipolla | Sara Lazzaro | Mario Scerbo | Annamaria Troisi
produzione Indigena in collaborazione con Dionisiache - Calatafimi Segesta Festival 2015
Cosa può insegnarci ancora oggi la poesia che vibra nei corpi degli
eroi che la storia ci tramanda dal passato? Abbiamo voluto abitare
per un momento i nostri sogni, i nostri desideri e le nostre paure contemporanee attraverso il “corpo poetico” di quegli eroi. Per questo ci siamo serviti di “Troilo e Cressida” da William Shakespeare (tragicommedia fortemente contemporanea) come pretesto per interrogarci sulla tenacia o la presunta assenza di volontà che noi giovani abbiamo nel lottare per sopravvivere al presente. Il giovane è un simbolo: vaga in un campo di macerie dal quale non ha la forza
di uscire, abituato a stare in questo limbo, perso e passivo. L’amore, il valore e l’onore, se non vissuti attraverso la poesia, rimarrebbero parole vuote. Perché l’uomo se non abitato da poesia, come lo sono gli eroi, non comprenderà mai il significato di queste parole.