Al volgere del XX secolo, le partiture di alcuni compositori si tingono di riflessi inediti. Misteriosi, macabri, fantastici. Questo concerto ne sarà testimone, intorno all’idea di crepuscolo: turbinio fatale e vertiginoso, La Valse di Maurice Ravel non è forse un’evocazione della «Vienna al crepuscolo», per riprendere la definizione di Arthur Schnitzler? Crépuscules è d’altronde il titolo della raccolta alla quale appartiene Sur un vieux petit cimetière di Florent Schmitt, pezzo dall’atmosfera ammaliante; così come il Glas (rintocco funebre) ossessivo di Louis Vierne o le belle Heures di Théodore Dubois. Anche i Nocturnes di Fauré sono una musica della mezzatinta. Con il pianoforte come luogo d’introspezione, ci si ricorderà che «il crepuscolo è l’ora in cui si vive più intensamente», come affermò lo scrittore Bernard Clavel.
Romain Descharmes pianoforte