rassegne cinematografiche
Unbelievable Cinema

Lunedì 9 ottobre, ore 20.30: Quarto Potere (USA, 1941) di Orson Welles. Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano. Mercoledì 11 ottobre, ore 20.30: F come Falso (Francia/Iran/Germania, 1973) di Orson Welles. Proiezione in lingua originale con sottotitoli. Giovedì 19 ottobre, ore 20.30: Più falso del vero: perché la realtà non ci può bastare. Incontro con Andrea Bellavita, critico cinematografico. Proiezione di Forgotten Silver di Peter Jackson e Costa Botes (Nuova Zelanda, 1995). Proiezione in lingua orginale con sottotitoli in italiano.

Da venerdì 6 ottobre il Teatrino di Palazzo Grassi propone una serie di appuntamenti dedicati all’esplorazione del rapporto tra verità e finzione nella narrazione di mondi in occasione dela mostra di Damien Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable, a cura di Elena Geuna in corso presso Palazzo Grassi e Punta della Dogana, sino al 3 dicembre. Gli appuntamenti indagano alcune delle tematiche alla base del progetto espositivo che racconta dell’antico naufragio della nave Unbelievable (Apistos, in greco antico) il cui prezioso carico costituiva l’imponente collezione appartenuta al liberto Aulus Calidius Amotan e destinata a un tempio dedicato al Dio Sole in oriente. L’attenzione si accende sul cinema attraverso la rassegna in 4 puntate, organizzata da Palazzo Grassi – Punta della Dogana intitolata Unbelievable Cinema. Un ciclo di incontri di approfondimento con autorevoli critici cinematografici come Roy Menarini e Andrea Bellavita e proiezioni con un focus specifico su Orson Welles (Kenosha, 1915 – Los Angeles, 1985) e sul genere mockumentary a partire dal caso esemplare di Forgotten Silver (Nuova Zelanda, 1995) di Peter Jackson e Costa Botes.

Orson Welles Il ciclo di appuntamenti prosegue lunedì 9 ottobre alle 20.30 con la prima proiezione, il capolavoro indiscusso di Orson Welles, Quarto Potere (Citizen Kane, USA 1941). Si tratta del primo lungometraggio girato da Welles, sino ad allora noto al grande schermo per la sua carriera di attore, la cui trama rievoca la vita del magnate statunitense dell’industria del legno e dell’editoria William Randolph Hearst (San Francisco, 1983 – Beverly Hills, 1951), traslata nella ricostruzione della storia personale di Charles Forster Kane. Attraverso il racconto di un cinegiornale e di cinque personaggi distinti, che per diversi motivi hanno avuto a che fare con Kane, la pellicola ricostruisce attraverso flashback la sua vicenda, alternando ritratti diversi del medesimo uomo, influenzati dalla visione e dal vissuto condiviso con ciascun testimone. Per la prima volta, né il narratore, né tanto meno il pubblico sanno davvero di chi si stia parlando, per questo, e per molteplici ragioni di carattere prettamente linguistico, l’opera è considerata uno dei primi esempi di cinema moderno. Mercoledì 11 alle ore 20.30, torna il cinema di Orson Welles, con la proiezione di F come falso (F for fake, Francia/Iran/Germania, 1973), in cui il cineasta statunitense è sia regista che attore, interpretando se stesso così come molti altri protagonisti di questa pellicola, quali il falsario ungherese Elmyr de Hory (Budapest, 1906 – Ibiza, 1975), l’amico Clifford Irving (USA, 1930), autore della biografia di Hory e della ben più celebre finta autobiografia del miliardario “the Aviator” Howard Hughes (Humble, 1905 – Huston, 1976), anch’esso incluso nel cast. Si tratta dell’ultima opera girata da Welles che chiude così il ciclo di sperimentazioni e riflessioni metalinguistiche che ne hanno caratterizzato la produzione artistica. È un esplicito omaggio al rapporto tra finzione e atto creativo. La narrazione si sviluppa sotto forma di documentario e trattazione cinematografica, la trama appare come un patchwork di girati tratti da veri documentari sui vari soggetti rappresentati, immagini di repertorio, fotografie d’epoca e poi aneddoti, ricordi dello stesso autore e vere interviste. Welles racconta di falsari e critici d’arte, quadri spacciati per veri e storie completamente inventate, presentate come se fossero documenti.

Conclude la rassegna, giovedì 19 ottobre alle 20.30, l’incontro con il critico cinematografico Andrea Bellavita, già ospite del Teatrino di Palazzo Grassi lo scorso marzo (David Lynch tra arte e cinema), dal titolo Più falso del vero: perché la realtà non ci può bastare. Bellavita traccerà un excursus nei meandri del genere del mockumentary (da to mock: sbeffeggiare, imitare, “fare il verso” e documentary), ovvero la presentazione di documentazioni fittizie come fossero reali testimonianze storiche. A seguire la proiezione di Forgotten Silver, il film di Peter Jackson e Costa Botes, che con rigore pseudo filologico racconta la scoperta dell’opera di Colin McKenzie, il falso padre del cinema neozelandese delle origini. Alternando raffinati falsi storici a interviste reali, la narrazione si snoda tra scoperte geniali ed episodi coincidenti fatti realmente accaduti, restituendo una trattazione curiosa e scanzonata sui cliché del cinema degli albori.

dettagli
Biglietto: entrata libera-free entry
quando
dal 09/10/17 al 19/10/17
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Teatrino di Palazzo Grassi
San Marco 3231 - 30124 Venezia
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