Sono previste 26 coreografie, di cui 9 in prima per l’Italia e 1 in prima europea, cui si aggiungono 3 brevi creazioni originali frutto del lavoro dei coreografi di Biennale College e 1 nuova creazione di Benoit Lachambre.
'First Chapter', non è un nome casuale, come spiega Paolo Baratta, si tratta infatti del primo capitolo di una linea programmatica, che sarà scandita in quattro parti. “L’obiettivo è quello di cercare un’organicità nel Festival, una scelta importante per una Biennale che deve qualificarsi come luogo di ricerca.La nostra curatrice ha sviluppato Biennale College Danza, includendo idee e propositi innovativi. Più che un festival - ha chiosato Baratta - si tratterà di una mostra della danza'.
Istruire nuovi coreografi, perché la danza d'autore esiste. Questo il pensiero di Chouinard, per una vera e propria 'avventura' lunga tre mesi, che servirà a studiare la danza non solo come mera tecnica. 'Attraverso Biennale College, la scuola per coreografi e quella per danzatori, attraverso il festival, i suoi spettacoli, film e incontri - ha affermato Marie Chouinard - ho l’occasione di proporre autori, opere, artisti e pratiche contemporanee in cui credo profondamente, che aprono i nostri schemi mentali e percettivi verso altre dimensioni, che forzano il dialogo tra noi e le nostre abitudini, tra le nostre strutture mentali e la nostra libertà, verso una bellezza rinnovata'.
I protagonisti di Biennale Danza 2017. Tanti i nomi altisonanti del panorama internazionale, come Lucinda Childs, Louise Lecavalier, Benoit Lachambre, Robyn Orlin, Xavier Leroy, Mathilde Monnier e La Ribot. Presenti anche figure consolidate come Lisbeth Gruwez e Ann Van den Broek, nomi nuovi e in forte ascesa quali Dana Michel, Alessandro Sciarroni, Daina Ashbee, Clara Furey, e i giovanissimi coreografi di Biennale College, Irina Baldini, Chloe Chignell e Joaquín Collado Parreno”.
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