Al Teatro Malibran Marco Angius dirige la prima esecuzione in tempi moderni delle Variazioni op. 27 di Camillo Togni, con Aldo Orvieto al pianoforte
in programma inoltre la prima esecuzione assoluta di Random Forests di Carmine-Emanuele Cella, e la Prima Sinfonia Primavera di Robert Schumann
Per la prima volta in tempi moderni si potrà ascoltare la versione originale delle Variazioni op. 27 per pianoforte e orchestra di Camillo Togni. Un evento reso possibile grazie all’importante ritrovamento del manoscritto originale, recuperato grazie all’impegno del pianista Aldo Orvieto. Proprio ad Orvieto sarà affidata l’interpretazione di questa partitura, che eseguirà, affiancato da Marco Angius alla guida dell’Orchestra del Teatro La Fenice, in occasione del decimo concerto della Stagione Sinfonica 2016-2017. Nella prima parte della serata, accanto alle Variazioni di Togni, il programma musicale prevede inoltre la première di Random Forests di Carmine-Emanuele Cella, una commissione nell’ambito del progetto «Nuova musica alla Fenice» realizzato in collaborazione con la Fondazione Amici della Fenice e con lo speciale contributo di Nicola Giol. La seconda parte della serata sarà invece interamente dedicata a Robert Schumann con l’esecuzione della versione originale della Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38 Primavera, nuovo ascolto dell’integrale del catalogo sinfonico di Robert Schumann. Il concerto è in programma in programma al Teatro Malibran sabato 4 marzo 2017 alle ore 20.00 (turno S) e sarà replicato domenica 5 marzo 2017 alle ore 17.00 (turno U)
La serata si aprirà con la prima esecuzione assoluta di Random Forests di Carmine-Emanuele Cella. Compositore e ricercatore, Cella lavora sulle relazioni tra matematica e musica e anche la creazione questo brano non fa eccezione: «Il lavoro prende le mosse da uno strano fenomeno che accade nella geometria ad alta dimensione – spiega l’autore, marchigiano, classe 1976 –. Nel quotidiano siamo portati a pensare che il concetto di vicino e lontano siano ben distinti. Da un punto di vista matematico, tuttavia, ciò si è dimostrato falso quando gli spazi geometrici considerati hanno molte dimensioni». Diplomato al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro in pianoforte, musica elettronica e composizione, e con all’attivo il master di composizione dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma con Azio Corghi, Cella ha lavorato come ricercatore presso l’equipe analisi/sintesi del suono e come compositore in residenza dell’IRCAM. Dal 2015 è ricercatore nell’equipe di matematica applicata all’École normale supérieure di Parigi.
Le Variazioni op. 27 per pianoforte e orchestra di Camillo Togni sono il più importante saggio del periodo giovanile del grande compositore e pianista bresciano allievo di Alfredo Casella e di Arturo Benedetti Michelangeli, al quale il brano è affettuosamente dedicato. La partitura originale, considerata perduta fino a poco tempo fa, è stata ritrovata nell’ottobre del 2015 grazie all’impegno del pianista Aldo Orvieto, che la interpreterà per la prima volta basandosi su questo prezioso manoscritto. I fogli dell’originale portano tra l’altro i segni di direzione di Bruno Maderna, prova indiscutibile che fu proprio questa partitura ad essere utilizzata in occasione della prima esecuzione assoluta, da lui diretta il 21 settembre 1946 al Teatro La Fenice nel contesto del nono Festival della Biennale di Venezia.
Con la Primavera, si conclude l’esecuzione integrale delle quattro Sinfonie di Robert Schumann, proposta nel corso della Stagione Sinfonica 2016-2017. Dopo le innovazioni pianistiche delle opere giovanili e i capolavori liederistici del 1840, quello successivo è l’anno dedicato alle ricerche in ambito sinfonico, un genere che il compositore tenta di reinterpretare e rinnovare superando i confini formali ed espressivi attraverso l’inserimento di sperimentazioni fino ad allora adottate in ambito pianistico e liederistico. La Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38, dedicata al re di Sassonia Friedrich August, fu composta nelle sue linee generali in soli quattro giorni, fra il 23 e il 26 gennaio 1841. Lo slancio creativo irrefrenabile prese poi forma nell’intenso lavoro di orchestrazione che tenne impegnato Schumann fino al 20 febbraio; il 31 marzo a Lipsia, nel Gewandhaus, ebbe luogo la prima esecuzione diretta da Felix Mendelssohn Bartholdy, durante una serata che vide impegnata in veste di solista anche la moglie Clara.
Come di consueto, il concerto di sabato 4 marzo 2017 sarà preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale.
ALDO ORVIETO
Dopo gli studi al Conservatorio di Venezia incontra Aldo Ciccolini, al quale deve molto della sua formazione musicale. Ha inciso più di sessanta dischi e registrato produzioni e concerti per le principali radio europee tra cui BBC, Rai, Radio France, le più importanti radio tedesche e svizzere, la Radio Belga, la Radio Svedese. Ha suonato e registrato come solista con molte orchestre tra cui Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Fenice di Venezia, Comunale di Bologna, Arena di Verona, ORT di Firenze, Ensemble 2e2m di Parigi, Accroche Note di Strasburgo. Ha svolto intensa attività concertistica e discografica con i violinisti Luigi Alberto Bianchi, Felix Ayo e Dora Bratchkova, con i violoncellisti Arturo Bonucci e Luigi Piovano, con i pianisti John Tilbury e Marco Rapetti, con le cantanti Sara Mingardo, Monica Bacelli, Gemma Bertagnolli e Luisa Castellani. Ha partecipato a centinaia di prime esecuzioni assolute e gli sono state dedicate nuove composizioni da Claudio Ambrosini, Aldo Clementi, Azio Corghi, Luis De Pablo, Stefano Gervasoni, Luca Francesconi, Fabio Nieder, Salvatore Sciarrino; ha ricevuto lusinghieri consensi da alcuni dei più grandi compositori del nostro tempo tra cui Luigi Nono, Goffredo Petrassi e Mauricio Kagel. Nel 1979 è stato tra i fondatori dell’Ex Novo Ensemble e, nel 2004, della rassegna concertistica Ex Novo Musica.
MARCO ANGIUS
Specialista nell’interpretazione della musica contemporanea, ha diretto, tra le altre, compagini come Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Tokyo Philharmonic, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Orchestra del Teatro La Fenice, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Orchestra Verdi, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Lausanne, Orchestre de Nancy, Orchestra della Toscana, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam. Ha ottenuto il Premio Amadeus per Mixtim di Ivan Fedele (2007), del quale ha anche inciso tutta l’opera per violino e orchestra con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, oltre a una ricca discografia che comprende Luci mie traditrici, Cantare con silenzio e Stagioni artificiali di Salvatore Sciarrino, Die Kunst der Fuge di Bach, L’imbalsamatore di Giorgio Battistelli, Pierrot lunaire di Schönberg, Risonanze erranti di Nono. Nel teatro musicale si ricordano: Aspern di Sciarrino, Jakob Lenz di Wolfgang Rihm, Don Perlimplin di Bruno Maderna, La volpe astuta di Janáček, L’Italia del destino di Luca Mosca, Il suono giallo di Alessandro Solbiati, Alfred Alfred di Franco Donatoni. Già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia Teatro alla Scala, dal settembre 2015 è stato nominato direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Tra i suoi libri: Come avvicinare il silenzio (Rai Eri, 2007) e Del suono estremo (Aracne, 2014).