Le immagini urtano tra loro affinché sorgano delle parole,
le parole urtano tra loro affinché sorgano delle immagini,
le immagini e le parole urtano tra loro
affinché il pensiero abbia luogo visivamente
(Georges Didi-Huberman)
Filosofo e teorico dell’arte attento alle problematiche più cruciali dell'estetica, Georges Didi-Huberman, una tra le voci più autorevoli della storia dell’arte contemporanea e fresco vincitore del prestigioso Prix Adorno, sarà Visiting Professor all’Università Iuav nel semestre in corso, presso il Dipartimento di Culture del Progetto.
Teorico dell’arte tra i più riconosciuti a livello internazionale, Didi-Huberman ha sviluppato una parte importante della sua riflessione attraverso la concezione di esposizioni e installazioni, forme di articolazione visiva del pensiero che rendono il suo lavoro cruciale per le discipline del progetto.
Durante quattro conferenze pubbliche in italiano – in collaborazione con il Teatrino di Palazzo Grassi – egli discuterà le premesse teoriche della mostra in preparazione al Jeu de Paume di Parigi per l’autunno 2016 sul tema Soulèvements / Sollevamenti.
Esplorando il rapporto tra i moti passionali della ‘sollevazione’ e quelli gestuali e spaziali del ‘sollevamento’ ci si interrogherà sulla forza inerente al desiderio di sollevarsi e sulla messa in forma che tale forza esige.
Didi-Huberman continua così il suo percorso di riflessione sul cruciale rapporto tra immagine e politica.
Il seminario è promosso da:
Dipartimento di Culture del progetto Iuav
Scuola di dottorato Iuav
Unità di ricerca LABIM - Laboratorio di teoria delle immagini
Corso di Semiotica e teoria delle immagini
Palazzo Grassi – Punta della Dogana
Note biografiche
Georges Didi-Huberman, filosofo e storico dell’arte francese (n. Saint-Étienne 1953), insegna all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales - EHESS di Parigi.
Ha pubblicato lavori sulla storia e la teoria delle immagini in un vasto campo d’interessi che va dal Rinascimento all’arte contemporanea.
La sua ricerca attraversa i campi delle arti visive, dell’antropologia e della semiotica delle immagini, della psicoanalisi e della filosofia.
Le sue indagini sulle operazioni della psicoanalisi per lo studio delle immagini, in particolare sul concetto di sintomo, ampliano in modo significativo le metodologie della storia dell’arte e la stessa concezione di ‘storicità’.
Didi-Huberman ha insegnato in diverse università straniere (Johns Hopkins, Berkeley, Berlino) e diretto diverse esposizioni, tra le quali l’Empreinte al Centro Georges Pompidou (Parigi, 1997).
Tra i suoi lavori tradotti in italiano: Come le lucciole. Una politica della sopravvivenza (Bollati Boringhieri 2010); L'immagine aperta (Bruno Mondadori 2008); Storia dell’arte e anacronismo delle immagini (Bollati Boringhieri 2007); L'immagine insepolta. Aby Warburg e la memoria dei fantasmi (Bollati Boringhieri 2006); Immagini malgrado tutto (Cortina 2005).
Ha ricevuto nel 2015 il Premio Theodor W. Adorno, riconoscimento internazionale che premia i contributi eccezionali nei campi della filosofia, della musica, del teatro e del cinema e che ha visto insigniti – tra gli altri – anche Judith Butler, Norbert Elias, Jürgen Habermas, Jacques Derrida, Pierre Boulez, Jean-Luc Godard.