Si pensava che Johannesburg sarebbe stato il cuore del nuovo Sudafrica, la “nazione arcobaleno”, dopo la fine dell’apartheid.
Quello che appare oggi più evidente, in quella città, è una situazione tuttora divisa tra forme di segregazione spaziale rimaste immutate, divisioni conservate nelle trasformazioni recenti di larghe parti della struttura urbana originaria, in particolare quelle del vecchio centro degli affari, abbandonate e lasciate a pratiche di economia informale e di vita quotidiana degradata.
Da Johannesburg, tuttavia, emergono dimostrazioni di creatività importanti e diffuse: la vitalità dei movimenti che animano le sue rumorose strade fa emergere una richiesta attiva di ‘diritto alla città’ che colpisce e trasforma in osservatore disarmato chi, da una prospettiva europea, è abituato ad affrontare le questioni urbane con soluzioni predefinite.
Johannesburg appare molto vicina all’immagine di una città del futuro: densa di contraddizioni, ma vitale nel produrre reazioni creative.
Il ‘ritratto di città’ che la Scuola di Dottorato dedica a Johannesburg intende esplorare le direzioni di trasformazione urbana di una città che appare essere “una città in divenire” per eccellenza.
Al convegno partecipa un numero significativo di studiosi di università sudafricane e di giovani ricercatori europei che hanno fatto del Sudafrica il tema della loro ricerca.
In occasione del convegno saranno organizzate due proiezioni:
Johannesburg before and after apartheid. A city in two stories
Martedì e mercoledì 23 e 24 giugno, Tolentini, aula gradoni, ore 19.30
Johannesburg hungry and creative
Giovedì 25 giugno, la Casa del Cinema, palazzo Mocenigo, ore 20.30