Nell'ambito delle Celebrazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale la Lectio magistralis dello storico Mario Isnenghi, che fa da prologo al ciclo pluriennale di incontri “BELLUM IN TERRIS. Mandare, andare, essere in guerra”, che si snoderà nell'arco dei quattro anni successivi fino al 2018.
Il titolo generale “BELLUM IN TERRIS” rovescia amaramente quello della famosa enciclica “Pacem in terris” di papa Giovanni XXIII (1963), che era rivolta a “tutti gli uomini di buona volontà”: è dimostrato infatti che la violenza e la guerra fanno intrinsecamente parte della storia dell’uomo, sono costitutive delle autobiografie dei popoli e degli stati. Il titolo non vuole essere dunque una provocazione, bensì una constatazione di come andarono effettivamente le cose. “Mandare, andare, essere in guerra” – sottotitolo generale del ciclo - tiene aperto lo sguardo sui mandanti e gli attori del grande conflitto, su chi voleva e chi non avrebbe voluto, su chi si esaltava e chi si rassegnava, e su chi si oppose.
L’intenzione è quella di ripetere la riuscita esperienza realizzata nel 2011 in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e creare un grande affresco complessivo di quello che fu la Grande Guerra, un racconto in pubblico - e con il pubblico - di quello che accadde al fronte e a casa cento anni fa.
La prolusione di apertura di mercoledì 12 novembre intende invece affrontare e dichiarare le diverse possibili modalità di rapporto del ciclo di lezioni con il Centenario; non si vuole una celebrazione ma si cercherà anche di non cadere nelle opposte retoriche: la volontà insomma è quella di fare storia, più che educazione civica.