Mostra fotografica di Lorenzo Bullo
La mostra – scrive in catalogo Giannandrea Mencini, noto studioso dell’ambiente e del territorio – espone immagini che raccontano i cambiamenti nell'uso del territorio, del contesto sociale e delle trasformazioni ambientali avvenuti nell'arco di un ventennio. È una Laguna che cambia radicalmente, passando “dal silenzio dei remi al rumore dei motori”. Racconta perciò le diversità, la vita quotidiana, il sociale, l’ambiente che cambia, fotografando soprattutto chi normalmente non viene fotografato. (…) Gli scatti di Bullo sono il ritratto di un ecosistema vissuto, dove uomo e ambiente coesistono e interagiscono fra loro con grande equilibrio in quello spazio vitale rappresentato dalla Laguna di Venezia. Sono il ritratto di una Venezia viva e in parte scomparsa: bambini che giocano fra le barene, operai al lavoro lungo i rii o su pali della luce, uomini che lavorano lungo le storiche difese a mare di Venezia (i murazzi), pescatori che tirano le reti, donne che stendono i panni, anziani che scrutano lungo le rive. Bullo esalta il connubio fra uomo e ambiente, fra lavoro e risorse naturali, fra terra e mare e osserva soprattutto l’acqua che accompagna la quotidianità dei veneziani. Una visione comunque tutt’altro che romantica o contemplativa, dove la laguna è sempre partecipata e vissuta, raccontata attraverso i segni e i simboli che l’uomo lascia nel territorio, nell’acqua, nella barena. (Testo estratto dalla presentazione al catalogo della mostra del 2010),