In quasi unità di luogo, tempo e azione, sicuramente
con un unico baricentro che è il dolore nascosto di un uomo, il giovane Locatelli torna nel profondo Nord dopo il notevole Primo giorno d'inverno, sempre con un modo asciutto, documentario, impietoso di guardare la realtà. Qui racconta quasi senza parole, in una sorta di ovattato ospedale con il grigio lombardo dipinto fuori, il dramma di un padre, solo col suo bimbo di pochi mesi molto malato. Tutto gli è corpo
estraneo, compresa la malattia, eccetto il figlioletto
che accudisce con ansia animale: sono estranei tutti coloro che incontra, specie un ragazzo arabo che sta curando un amico.