Clementina Cavalieri (1914-2001) originaria di Castello, trasferita poi a Mestre-Villaggio San Marco negli anni ’60. Personalità forte e vitale della cultura popolare veneziana, in particolare del mondo comune delle donne: il mondo della calle (Calle dei Preti in Via Garibaldi) e del campo, dimensioni della vita quotidiana femminile, con difficoltà e disadattamento trapiantata in terraferma. Figlia di una impiraressa, fin da ragazzina fu avviata dalla madre a vari lavori, come era consuetudine per le ragazze del popolo: aiutante in laboratori di moda e di scialli, impiraressa. Durante la guerra ottenne un posto di operaia dell’Arsenale presso l’isola della Certosa; organizzò con altre 7 donne il soccorso ai soldati italiani prigionieri nelle navi tedesche ancorate in bacino. Intervistata varie volte da Maria Teresa Sega nell’arco di dieci anni (1986-1996), il suo racconto intreccia in modo inestricabile ricordi famigliari e dimensione sociale, suggestioni di quella cultura popolare veneziana al femminile (fatta di storie, di pettegolezzi, di momenti ludici e di lavoro) e contaminazioni culturali eterogenee, portate dal cinema, dalle canzonette, da cantastorie di passaggio o dai romanzi acquistati a puntate e passati di mano in mano.