Mentre si compie l’educazione sentimentale di un gruppo di ragazzi, minacciati dall’avvicinarsi della guerra di Corea, muore ad Anarene l’ultimo simbolo della leva pionieristica (l’attore è Ben Johnson, che Bogdanovich riesuma dai western militari di Ford); e non a caso il cinema, di cui il vecchio
era proprietario, chiude per sempre i battenti con la proiezione de Il fiume rosso di Howard Hawks, che celebra, distanziandoli, i miti del secolo passato. L’ultimo spettacolo è un film sull’adolescenza di una generazione e sulla senilità di una nazione già simbolo di gioventù. Si direbbe l’opera
di un Truffaut passato alla scuola di John Ford; e impone subito il nome di Bogdanovich come quello di un piccolo maestro del prossimo decennio.