La rappresentazione ricostruisce un decennio della vita italiana attraverso le canzoni: quelle del regime, quelle antifasciste e quelle della radio.
Tra quest’ultime sono state scelte in particolare quelle del Trio Lescano poiché, oltre ad essere uno dei fenomeni musicali più significativi del periodo, la sua vicenda personale può essere raccontata come una parabola stessa dell'Italia. Il trio era costruito da tre sorelle di origine olandese che si affermarono nell'Italia del fascismo, portando un modo nuovo di cantare sostenuto da musicisti che, in quel mondo culturalmente provinciale, più guardavano alla proibitissima musica americana. Le tre ragazze raccontano l'Italia alla loro maniera, mentre attorno si consolida la dittatura, si parla di Impero, si prepara e si rappresenta la tragedia della guerra.
C'è desiderio di evasione, quasi non si voglia vedere cosa sta per accadere, e canzoni come Maramao perchè sei morto, Parlano d'amore i tuli, tuli, tulipan, Pippo non lo sa, Il pinguino innamorato... sembrano raggiungere lo scopo, almeno per un po’. Ma ci sono i canti inneggianti al regime che ricordano dove si sta andando e quelli antifascisti e della Resistenza che fanno sentire la voce dell’Italia che verrà.
Tutto questo, fino all’epilogo del 1945, che è anche epilogo della storia italiana del Trio Lescano, viene raccontato in questo spettacolo che, anche attraverso le immagini, ci porta dall’Impero alla Repubblica, dalla dittatura alla democrazia con rigore documentario e anche con qualche sorriso.