«Il lavoro svolto in queste due stagioni teatrali alla direzione dello Stabile del Veneto, orientato alla valorizzazione della drammaturgia contemporanea e al rinnovamento del linguaggio teatrale, ha ottenuto risultati molto incoraggianti. – scrive il regista Gassmann – […] In sintonia con questo orientamento e anche per la
mia personale ammirazione nei confronti di Massimo Carlotto, ho accolto con favore la sollecitazione dell’Accademia Perduta Romagna Teatro di coprodurre uno spettacolo tratto dal suo romanzo “L’oscura immensità della morte” e di curarne la regia. Con un linguaggio incisivo, essenziale, crudo e un ritmo dell’azione serrato e coinvolgente, l’autore racconta un tragico fatto di cronaca, avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati da rispettivi drammi personali.[…]»