Una collettiva di artisti russi dedicata alle esperienze di vita nel paesaggio in trasformazione della civiltà mediatica e ricca di installazioni interattive e multimediali. La mostra nasce come laboratorio di Ca’ Foscari, alla cui progettazione, realizzazione e comunicazione partecipano studenti, dottorandi e assegnisti universitari.
La mostra CAPITAL OF NOWHERE è incentrata sulla vita immersa nelle immagini fluttuanti.
Le case, gli alberi, le statue, le chiese e le tombe sono ancora in piedi, bene in vista, e occupano ancora un posto nella nostra vita, o meglio nella nostra memoria. Perché ora la nostra casa è intelligente, il paesaggio è culturale, lo spazio informativo.
Le pareti non sono più costruite pietra su pietra, non sono più i bastioni di difesa o i templi degli dei. E nemmeno il sogno dei futuristi, il vetro trasparente e iridescente, riflesso del mondo intero.
Oggi le pareti sono uno schermo che mostra tutto quello che vuoi. Dio, il diavolo, la nonna, bimbi africani in fin di vita, gli orsi bianchi nell'Artico. Oppure, se preferisci invertire l'ordine, la nonna in Africa, i bimbi felici al Polo nord, i pinguini in paradiso.
La nostra città è ovunque e da nessuna parte, è nostra e non è nostra.
Cosa resta da difendere, se tutto intorno non c'è che una fata morgana elettronica?
Che c'è da conquistare, se il paesaggio è uscito da se stesso per precipitarsi verso un radioso avvenire?
Dov'è la luce nella finestra, se non vi è nulla al di fuori della finestra?
Dove sono le porte del paradiso, ora che il paradiso non ha più pareti?
Cosa resta da fare all'artista che conosce il prezzo delle immagini fluttuanti?
Non gli resta che creare nuove immagini.
E tracciare con uno sforzo di volontà il proprio sistema di coordinate nel caos elettronico, dove non c'è più nulla di vero e solo due cose colmano l'anima con una divina trepidazione: la volta celeste al di sopra di noi e la legge morale in noi.