Il secondo film del regista Emanuele Crialese è un'opera strana e difficile, come la storia che racconta. Grazia (Valeria Golino) è la moglie di uno dei tanti pescatori di Lampedusa, ma non si è mai adattata alla piccola, monotona vita dell'isola: fa il bagno nuda, canta a squarciagola le canzoni di Patty Pravo, e spesso si chiude nei suoi silenzi che solo uno dei figli, Pasquale, si sforza di capire. Gli 'altri', quelli normali, vorrebbero convincere il marito a farla vedere da uno psichiatra, ma lei preferirebbe morire. La storia è quasi inesistente, fatta più che altro di singole inquadrature che tendono a 'fotografare' l'opprimente realtà dell'isola. Valeria Golino presta alla protagonista l'infinita tristezza del suo sguardo perennemente altrove.