Letture di Paolo Ganz
al contrabbasso Marco Centasso
al vino libreria Marco Polo
Le tre letture sono sostanzialmente imperniate su due cardini principali, ovvero la topografia veneziana e lo scorrere del tempo che rende i luoghi quasi irriconoscibili alterandone il ricordo e, sovente, la prospettiva. Nella realtà, Venezia rimane la stessa ma le storie cambiano, come si trattasse di diverse commedie rappresentate sfruttando la medesima quinta teatrale.
La terra di nessuno di Lista di Spagna (Serenissima Hotel), l’enclave di via Garibaldi (Off Limits) e il borgo di San Francesco della Vigna (Quasi come un Sonny Boy) appaiono irrealmente trasfigurate dalle parole, quasi si fosse voluto raccontare forzatamente una città carica dell’energia e sottointesa vita pulsante ora scomparsa.
Una sorta di ricerca del tempo (e dello spazio) perduto che si riconquista attraverso il percorso memoria-racconto-parola e poi evapora nella lettura davanti al pubblico testimone.
Praticamente un addio a un mondo come a un certo tipo di scrittura memorialistica e talvolta romantica, a volte rinforzata dall’inflessione dialettale, cha lascia il passo a nuove dinamiche di scrittura e racconto.