Veniamo da lontano ma per andare dove? Una domanda provocatoria che mette insieme un classico slogan del PCI e il grande interrogativo della sinistra di oggi.
Questa presentazione sarà un dialogo sul filo dei ricordi, tra memoria e passione politica, che metterà a confronto Franco Giordano, ex segretario di Rifondazione comunista, autore del libro, Paolo Cacciari e Michele Mognato.
Modereranno Giampietro Pizzo (Fondamente - gruppo di cultura politica) e Giovanni Pelizzato.
Il libro è un'occasione per ripercorrere una storia politica complessa e tormentata: quella che ha portato allo scioglimento del Partito Comunista Italiano e all'avvio di una stagione politica tutta ancora da interpretare. Ricostruire le storie e le passioni individuali degli autori è un primo passo per interrogarsi poi sugli errori, le incomprensioni, le sfide mancate. Il tema centrale è - ancora una volta - la crisi della politica. Per questo occorre interrogarsi sullo svuotamento delle passioni, sull'incapacità a rappresentare e a dare voce alle domande vere del Paese. E' quello che questo volumetto ci propone invitandoci a riprendere un dialogo interrotto, a riconoscere quel bisogno essenziale, fatto di passione e intelligenza, di progetto e relazione, senza il quale non rinasce una autentica comunità politica. Un passaggio ineludibile, senza il quale il progetto di una Sinistra nuova, aperta e forte rischia di essere compito arduo se non impossibile. Ma è davvero morta la politica? Franco Giordano e Peppino Caldarola sono convinti del contrario e in un lungo viaggio, ricco di riflessioni sul passato, scrivono un breviario per la buona politica. Come si viveva nel PCI, le sue regole ferree ma anche la sua umanità e poi il dramma della fine di quell'esperienza con la scissione, che separò coloro che volevano rifondare il comunismo dai riformisti. Il dialogo procede senza indulgenze sul filo della nostalgia, ma con la presa d'atto dei ritardi della sinistra, dei suoi errori e dei suoi abbacinamenti. Per arrivare all'oggi, alla politica prigioniera delle nomenklature e commissariata dai 'tecnici' al governo. Lo sguardo si fa spietato, ma si dirige curioso verso il mondo di cittadini che non smette di pensare in grande e non rinuncia a farsi protagonista di nuove sfide. La sinistra che Giordano e Caldarola sognano, da punti di osservazione diversi, deve farsi largo fra le sue macerie e i suoi valori non addomesticabili, perché, come scrive Umberto Galimberti nella prefazione, 'occorre quindi resistere alle sirene della nostalgia, e al tempo stesso non rassegnarsi al tramonto della politica che, nella sua essenza, è la prefigurazione di una società più giusta'. Molti troveranno in queste pagine traccia della propria biografia. I più giovani il racconto di un passato affascinante e le ragioni di un nuovo impegno civile.