In prima assoluta, al Teatro Fondamenta Nuove, l'attrice Michela Mocchiutti è protagonista e autrice di 'Marzia su Roma', originale lavoro che mescola fantasia e impegno civile, divertimento e riflessione. Il Parlamento italiano è un piccolo mondo a parte: non c'è soltanto l'Aula con i 630 deputati, un ristorante che tutti chiamano elegantemente buvette, un gigantesco corridoio dei passi perduti meglio noto come Transatlantico, e una infinità di eleganti sale per riunioni, proiezioni e un maxi schermo per le partite della nazionale, c'è anche una barbieria. E per mettere 630 deputati fin troppo a loro agio nel progettare il miglior destino possibile all'italica nazione, moltissime persone lavorano con elegante discrezione: commessi, ristoratori, impiegati vari e barbieri. Tra loro, per la prima volta nella storia, una donna: Marzia. Viene dal Nord, dalla provincia veneta, parla un italiano imparato sui banchi di scuola. Non è arrivata per vie traverse né per raccomandazioni, eppure è lì, inaspettatamente e forse anche per caso, ma ora è lì, in un mondo bellissimo e irreale, che con il Paese e le sue sofferenze ha ben pochi punti di contatto. E lì dentro, ingenua e sorpresa, clown e corsaro, Marzia sogna la sua rivoluzione.
Marzia su Roma è una surreale, impossibile, eppure plausibilissima cronaca di una vita normale a contatto con gli uomini che comandano la nazione. E un tentativo di riflettere sul ruolo della politica nel mondo contemporaneo al di là degli schemi tradizionali e del qualunquismo, cercando di rifiutare il disorientamento, anzi, all'opposto cercando dei buoni motivi perché non sia tutto inutile, anche agli occhi di una persona normale.