MACBETH' rimanda ad alcuni interrogativi fondamentali; commenta infatti Varvarà, che ha adattato il testo e curato la regia: “Che cos’è il Destino? Una forza, al di là della comprensione umana, che preordina le nostre vite? Un puparo che si diverte a manovrare i fili a cui siamo attaccati fin dalla nostra nascita? Un fine tessitore che fa e disfa la tela che noi crediamo d’aver tessuto? A volte il Destino parla per voce di una strega, a volte assume lo sguardo ammaliante di una donna; può essere racchiuso tutto in una regale corona, o macerare come un tarlo nei nostri pensieri. Così il libro arbitrio si rivela un ingegnoso inganno, e la volontà una pura quanto vana illusione”.