Di Gino Rocca, regia di Giuseppe Emiliani, con Virginio Gazzolo
e con
Giancarlo Previati, Lino Spadaro, Michele Modesto Casarin,
Massimo Somaglino, Adriano Jurissevich, Andrea Pennacchi,
Silvia Piovan, Chiara Saleri, Sandra Mangini
Ilaria Pasqualetto, Gianmarco Maffei.
Siamo in una sonnolenta cittadina fra Venezia e Padova, in un palazzo fatiscente che un bizzarro nobiluomo, morendo in giovane età, ha lasciato con tutto il resto del suo patrimonio a una congregazione di carità, ma destinandone l'usufrutto, finché saranno in vita, ai nove amici che hanno condiviso la sua esistenza scioperata e innocentemente trasgressiva e assieme ai quali ha addirittura fondato un'associazione che porta il glorioso nome di 'Se no i xe mati, no li volemo' . Dei nove, all'inizio del racconto soltanto 4 sono in vita (uno emigrato in America) e dei tre rimasti nessuno, ovviamente, ha più ne la forza ne la voglia di coltivare quell'antica fama. Sono Piero Scavezza che ha oramai perso il vigore di un tempo e guarda al momento in cui la morte lo ricongiungerà con il figlio caduto in guerra; Bortolo Cioci, diventato un brontolone ruvido e nevrotico e Momi Tamberlan, architetto stravagante e incompreso sposato in seconde nozze con la giovane Irma, che con le sue pretese e un tenore di vita sopra le possibilità di Momi, sta mandando in rovina la famiglia.
Un brutto giorno l'avvocato Giostra, altero e baldanzoso, porta loro la ferale notizia che l'immobile, da loro occupato, proprietà della Congregazione, non spetta più loro di diritto perché da tempo i soci non rispettano le clausole dello statuto che prescrive, per ogni membro, una perenne vita spregiudicata e goliardica di cui essi devono quotidianamente dar prova. Malgrado la avanzata età e i crucci delle rispettive situazioni personali, i tre decidono di tornare a fare 'i matti' come ai tempi delle lontane imprese studentesche, nel tentativo di recuperare i loro diritti inseguendo una impossibile giovinezza.
Il guaio è che i loro fisici non resistono alla prova e la farsa si trasforma in dramma, quasi in tragedia.