A cura di Picapao e Casa de Lucio Costa, in esposizione fino al 27 ottobre.
Il 21 aprile 1960 Brasília veniva inaugurata dal presidente Juscelino Kubitscheck. Cinquant'anni dopo il Brasile celebra la sua capitale, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, con una grande mostra al Museu Nacional da República e con l'impegno del suo padiglione alla Biennale veneziana di Architettura. Raro caso di città di fondazione in età contemporanea, Brasília rappresenta un esperimento urbanistico di straordinario e controverso interesse, che ribadisce l'universalità del dibattito fra esigenze degli abitanti e responsabilità politiche e progettuali.
La mostra propone un percorso attraverso le idee e le suggestioni che hanno guidato l'architetto Lucio Costa nell'elaborazione delPlano Piloto della capitale, sviluppando assieme a Oscar Niemeyer, autore dei principali edifici, un modello di città aperta e rivolta verso il futuro. Al centro dell'attenzione dei curatori non sono tanto i dettagli tecnici di progettazione quanto lo slancio etico ed egualitario di Costa nell'immaginare uno spazio per il cittadino, contro ogni segregazione sociale e nel rispetto dell'ambiente naturale.
La mostra utilizza materiali inediti provenienti da Casa de Lucio Costa, l'istituzione che a Rio de Janeiro conserva e valorizza l'archivio personale dell'architetto: fotografie, appunti, schizzi alla ricerca di una soluzione ma anche filmati ed interviste, in cui lo stesso Costa riferisce di sé e della sua opera, contribuiscono a far emergere la personalità dell'architetto nel suo quotidiano. Una breve rassegna di documentari, in proiezione alla Casa del Cinema di Venezia, servirà a creare un contesto critico più ampio, intessuto della memoria collettiva su Brasília. 'La Città per l'Uomo invita i visitatori a interrogarsi sulla problematica dello spazio urbano, inteso sia come dimensione in cui si vive che come metafora concettuale, e sulla possibilità di una sua progettazione creativa e coraggiosa. La mostra coglie in questo modo il legame con il dibattito attorno a Venezia, il cui futuro come 'civitas' è oggi minacciato dall'espansione del turismo di massa.
Lucio Costa (1902-1998) ha contribuito in modo determinante all'affermazione dell'architettura brasiliana moderna a partire dagli anni Trenta. Collaborando con personalità come Le Corbusier e Niemeyer, ottenne riconoscimento internazionale con la progettazione della sede del ministero dell'Educazione e della Sanità a Rio de Janeiro (1945). Viaggi in Europa - anche a Venezia - furono fondamentali nello sviluppo dell'attenzione di Costa al rinnovamento del linguaggio architettonico, mentre il suo interesse per l'urbanistica va al di là di Brasília con i piani per la città operaia di Monlevade, per la città universitaria di Rio de Janeiro (1937) e per l'espansione urbana di Firenze (1967). Grazie all'ampio respiro del suo pensiero, che abbracciava arte, filosofia, società e politica, Costa è stato protagonista, assieme ad altri della sua generazione, nella definizione dell'identità culturale del Brasile.