Ispirati dalla frase colloquiale cinese per indicare le necessità quotidiane 衣食住行(abbigliamento,
cibo, abitazione, trasporto), “Architetture Quotidiane” invita architetti, artisti, attivisti, educatori,
industriali ed enti governativi a riconsiderare le scelte individuali che ciascuno di noi compie ogni
giorno. Ciò che indossiamo, ciò che mangiamo, il luogo in cui viviamo, il modo in cui viaggiamo, quello
che impariamo e il modo in cui trascorriamo il nostro tempo libero, sono decisioni apparentemente
semplici ma che contribuiscono collettivamente alla definizione dell’ambiente e al benessere della
città. Attraverso l’esposizione di progetti collaborativi e interdisciplinari che affrontano sei aspetti delle
necessità individuali quotidiane - abbigliamento, cibo, abitazione, trasporto, educazione e tempo
libero - “Architetture Quotidiane” dimostra come il design possa creare architetture responsabili sia sul
piano sociale che su quello ambientale.
La compressione degli spazi e la diversità sociale della popolazione di Hong Kong, hanno prodotto una
città complessa dalle forme urbane estreme in cui le necessità quotidiane vanno affrontate con
fervida creatività. Progetti che utilizzano il design per interagire con l’ambiente urbano in tutti gli aspetti
della vita quotidiana, rappresentano dunque la creatività di Hong Kong alla Biennale di Venezia di
quest’anno. Per ognuno dei progetti esposti, architetti hanno collaborato con un professionisti di altri
settori a testimoniare il potenziale e la necessità della collaborazione nel processo creativo del design.
“Architetture quotidiane” aspira a proporre un dialogo internazionale sulle odierne strategie
architettoniche per uno sviluppo urbano sostenibile, riconoscendo la città come un complesso
ecosistema comprensivo non solo di risorse naturali, ma anche di comunità sociali, network economici
e attività culturali. L’architettura non è un albero. Il pensiero architettonico deve avventurarsi oltre le
applicazioni tecnologiche “green” e considerare le questioni sociali, le identità culturali e i modelli di
comportamento urmano. I designer devono avere la sensibilità di riconoscere i ritmi quotidiani del
vivere, per comprendere appieno l’ecologia della città e creare architetture responsibili.