Res derelicta indicava nel diritto romano lo stato di abbandono di un bene o di una cosa di cui ci si può riappropriare per occupatio e diventa qui una metafora per riflettere sui luoghi di margine, sui residui di ogni organizzazione razionale del territorio e dei processi produttivi. Una metafora, dunque, che vuole esprimere come la nostra società sia contraddistinta da una enorme capacità di produrre deiezioni, resti, rifiuti, facendo dell’abbandono una condizione pervasiva ed ubiquitaria.
Ambiente/discarica, consumo/rifiuto, uso/disuso: fra le res derelictae si può cercare, non solo il lato negativo della nostra società, ma possibilità ulteriori.
L’arte è una ricerca che coglie di fatto tale apertura, tale ulteriorità di sensi possibili e sa svilupparla in nuovi modi partecipativi e comunicativi. Abbandono ed emblematicità allora vengono a convergere in spazi e pratiche che si configurano come sperimentali, duttili e, al contempo, paradigmatici.
Un bidone di petrolio rotola fra le strade di New York e Roma, riflettendo l’immagine vaga e instabile della città; un’isola deserta nell’arcipelago delle Sporadi diventa scenario della ricostruzione di possibili narrazioni; un filosofo ripercorre i luoghi, i momenti della propria formazione e brevi descrizioni rivelano aspetti inconsueti di scorci urbani; un antico parco italiano è colto emblematicamente nella totale incuria in cui è stato lasciato.
Armando Lulaj, il team Built Event (coordinato da Aristide Antonas e Filippos Oreopoulos), Vincenzo Casali e Harald Gsaller propongono un viaggio fra luoghi e cose che apre nuove prospettive sul ruolo dell’arte, sui processi di trasformazione, individuale e collettiva, e sulla condizione degli spazi nei quali viviamo.
Il progetto è parte di una più ampia iniziativa di Galleria Contemporaneo, Vitra Design Foudation, ISR-Spazio Culturale Svizzero di Venezia, Accademia delle Belle Arti
di Venezia. Questa iniziativa si articola nella mostra Building Vitra – New Projects
(dal 12 al 30 settembre, 2008 presso Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia) e in una conferenza di Jacques Herzog - Herzog & De Meuron (12 settembre, ore 11.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, Venezia).